L’infertilità colpisce circa il 15-20% delle coppie e il fattore maschile è coinvolto in circa la metà dei casi. L'uso delle gonadotropine, impiegato con successo nella terapia dell'ipogonadismo ipogonadotropo, ha dimostrato di stimolare efficacemente la spermatogenesi anche in soggetti con alterazioni del liquido seminale e normali livelli di gonadotropine. Nonostante la presenza di dati promettenti in letteratura, questo approccio terapeutico è ancora poco utilizzato. Inoltre, la inadeguata valutazione della coppia, un passaggio cruciale per il successo del trattamento, spesso inficia ogni strategia terapeutica effettuata.
Un altro fattore che può influire significativamente sulla fertilità della coppia è la funzione tiroidea. Nella donna, la corretta funzione tiroidea è necessaria sia nel periodo del concepimento che nella gravidanza. Invece, sebbene sia l'ipotiroidismo che l'ipertiroidismo possano alterare la spermatogenesi, tale aspetto è poco indagato nell’uomo.
È quindi fondamentale includere una valutazione del funzionamento tiroideo nel percorso diagnostico della coppia, poiché una tiroide non funzionante correttamente può compromettere i risultati della terapia con gonadotropine e ridurre le possibilità di successo del trattamento dell'infertilità.
Lo scopo di questo evento di formazione è dunque quello di fornire ai discenti un quadro completo del ruolo di gonadotropine e ormoni tiroidei nella coppia infertile, partendo dalle evidenze disponibili per sottolineare il ruolo di un percorso diagnostico che consideri anche la funzione tiroidea per migliorare i risultati nel trattamento dell’infertilità di coppia.